Chiunque sia stato anche solo una volta in Francia avrà
certo notato la perfezione dei dolci, esposti con grazia e direi quasi senso
artistico un po’ ovunque, dalle semplici panetterie di campagna alle
elegantissime sale da tè di Parigi. C’è sempre una parte della vetrina e del
banco all’interno riservata ad una serie di piccoli capolavori spesso
monoporzioni: crostate alla frutta, éclaires, fette di pan di spagna farcito,
meringhe con la panna e i frutti di bosco, crostatine - come queste - con la crema
al limone ed un ciuffo di meringa fiammeggiata. Naturalmente le mie non si
avvicinano nemmeno lontanamente a quella perfezione, ma poichè restano uno dei
miei dolci preferiti e ho una vera predilezione per i dolci monoporzione in
questa stagione le faccio molto spesso.
Ingredienti per 4 crostatine (diametro degli stampi 8 cm
circa):
Per la base di pasta frolla:
90 gr di farina 00
40 gr di burro freddo
40 gr di zucchero a velo non vanigliato
1 tuorlo d’uovo
1 pizzico di zenzero in polvere (pochissimo, la punta di un
cucchiaino)
Per la crema al limone:
400 ml di latte intero
2 tuorli d'uovo
90 gr di zucchero semolato fine tipo Zefiro
30 gr di farina ‘00’
1 limone bio (succo e buccia)
Per la meringa:
1 albume
lo stesso peso dell’albume (20 gr circa) di zucchero a velo
lo stesso peso dell’albume (20 gr circa) di zucchero
semolato fine, tipo Zefiro
Preparare per prima la pasta.
Mescolare in una ciotola mescolare lo zucchero a velo e il
burro a pezzetti.
Appena il composto è amalgamato, aggiungere il tuorlo e per
ultima la farina setacciata. Impastare fino a quando tutti gli ingredienti sono
ben amalgamati, ma senza scaldare troppo la pasta con le mani.
Avvolgere la pasta nella pellicola e lasciar riposare in
frigorifero per due ore.
Mentre la pasta riposa preparare la crema.
Mettere il latte a scaldare in una casseruola con la scorza
del limone, lavata e asciugata e tagliata grossolanamente facendo attenzione
non asportare la parte bianca.
Togliere il latte dal fuoco prima che inizi a bollire e
lasciar intiepidire.
Sbattere i tuorli con lo zucchero fino a renderli spumosi (è
sufficiente lavorarli a mano come per lo zabaione, non servono le fruste
elettriche).
Unire ai tuorli la farina setacciata e amalgamare con una
frusta.
Filtrare il latte per eliminare la buccia di limone e
aggiungerlo a filo al composto di uova, facendo attenzione e non formare grumi.
Versare di nuovo tutto nella pentola dove si era scaldato il
latte e cuocere a fiamma dolce continuando a mescolare con la frusta, fino a
quando la crema comincia ad addensarsi (non deve essere troppo compatta).
Fuori dal fuoco aggiungere 5 o 6 cucchiai di succo di limone
(dipende dai gusti, io aggiungo sempre molto limone), lasciar intiepidire la
crema, coprendola con pellicola a contatto, fino al momento di utilizzarla.
Mentre la crema raffredda preparare la meringa.
Mescolare i due tipi di zucchero.
In una ciotola mettere l’albume e iniziare a sbattere con l’aiuto delle
fruste elettriche. Appena l’albume inizia a diventare un po’ consistente
aggiungere il composto di zuccheri in tre fasi successive senza mai smettere di
sbattere e utilizzando le fruste a velocità elevata.
L’obbiettivo è quello di ottenere una meringa soda e
compatta, la prova ‘classica’ è verificare che la meringa rimanga attaccata
alla ciotola quando questa viene inclinata… o addirittura capovolta!
Quando la meringa è pronta, trasferirla in un sac à poche e conservarla
in frigo fino al momento di utilizzarla.
Trascorso il tempo di riposo della pasta, accendere il forno
a 160 gradi.
Stendere la pasta tra due fogli di carta da forno e rivestire
4 stampini monoporzione (i miei hanno diametro cm 8).
Bucherellare il fondo di pasta con una forchetta e far
cuocere in forno i gusci di pasta per 20 minuti, sfornarli e lasciarli
raffreddare (non devono essere tolti subito dagli stampini perché rischiano di
rompersi).
Riempi i gusci di pasta ormai freddi con una dose generosa
di crema al limone, completare ogni crostatina con un ciuffo di meringa.
Per fiammeggiare la meringa conviene utilizzare una torcia
da pasticcere, quelle che si usano per caramellare lo zucchero. In alternative
passare le crostatine qualche minuto sotto il grill del forno già caldo a 200
gradi (fino a quando la meringa comincia un po’ a scurire).
Servire a temperatura ambiente.
A domani (con un post dedicato ad un'opera d'arte, penso, invece che alle chiacchiere del martedì. Forse invertirò le giornate) e grazie per essere passati di qui,
Antonella.